Viale Giulio Cesare, 109 – Municipio I
Gina Sonnino, classe 1892, nata a Roma abitava a viale Giulio Cesare e fu catturata il 16 ottobre 1943.
Mia madre nel corso degli anni ritornava sempre con il ricordo a quel giorno in cui Gina Sonnino venne portata via dai soldati delle SS.
Come gli altri condomini del palazzo di Viale Giulio Cesare 109, a Roma, nel quartiere Prati, mia madre era incredula e spaventata.
Era incredula perché non capiva i motivi dell’arresto: Gina era come una persona di famiglia. Era innocente. All’epoca il condominio era una grande famiglia e Gina ne era una parte, sapevano che era di religione ebraica ma ciò non la rendeva diversa da loro. Semplicemente per loro era una parte della comunità del palazzo.
Era spaventata dal comportamento sbrigativo, aggressivo dei soldati delle SS, dagli ordini secchi, da una lingua che lei descriveva come “dura” tanto che la paura prese tutto il suo corpo; raccontava di aver sentito brividi percorrerle la schiena.
Il dramma della deportazione degli ebrei di Roma, come di tutta Italia è stato che finché chi era stato deportato non tornò, finché non tornarono i pochi sopravvissuti, non si credeva alle voci che giravano sui campi di concentramento e l’orrore che si consumava in quei luoghi.
Io sono cresciuta con questo ricordo che mi ha trasmesso mia madre; è incredibile come un’esperienza che ha sicuramente avuto una durata limitata nel tempo, abbia lasciato un segno così profondo nell’animo di mia madre.
Non bisogna dimenticare, per questo, d’accordo con il nipote di Gina Sonnino, ho deciso di chiedere la posa della pietra d’inciampo.
Stefania Marcon, figlia di Amalia Blasetti
Novelli Ugo è nato a Roma. Era un commerciante di tessuti.
Abitava in via del Progresso da dove il 16 ottobre 1943 fuggì con tutto il nucleo familiare.
Si recarono presso una famiglia di amici cattolici in via Aventino da cui furono nascosti per parecchie settimane…erano 18 persone.
Un giorno furono avvertiti da una conoscente che aveva dei contatti con la Polizia che ci sarebbe stato a breve un rastrellamento e quindi fuggirono.
Ugo si nascose a viale Giulio Cesare a casa di una parente che era già stata catturata il 16 ottobre, Gina Sonnino.
Fu preso dai fascisti per una spiata nell’aprile del 1944. Trasferito a Regina Coeli partì con il convoglio del 5 maggio per Fossoli con destinazione Auschwitz dove trovò la morte.
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