Via Salaria, 195 – Roma – Municipio II

FRANCO MOSCATO
Nato 1907
Arrestato 16.12.1943
Deportato AUSCHWITZ
Assassinato

Ricordo di Franco Moscato

Franco nacque a Roma da Carlo Moscato e Annetta Veneziani. I suoi genitori provenivano da due famiglie ebree della città di Ferrara e tre anni dopo la sua nascita avevano avuto anche una figlia femmina, Anna, miracolosamente scampata allo sterminio solo perché già convertita al cattolicesimo per sposarsi con Manlio Bozzoni di razza ariana e dal quale ebbe tre figli Paolo, Sergio e Franca Luisa.
Carlo Moscato era un ingegnere del genio civile e a causa del suo lavoro viaggiava spesso per l’Italia portando con sé, in qualche occasione, anche i suoi figli. In uno di questi viaggi l’ingegnere venne ricoverato per un’appendicite che, mal curata, lo condusse a una prematura morte lasciando la sua famiglia in condizioni di estrema difficoltà economica. Fortunatamente Franco, che già lavorava per la società svizzera Brown Boveri (produttrice di motori elettrici per tram), ottenne il supporto di quest’ultima per l’assunzione di sua sorella Anna allora solo quattordicenne.
La famiglia, nonostante la perdita del suo riferimento più importante, fu così in grado di riprendere una vita quasi regolare, anche se è facile immaginare che la vita dei due giovani figli subì grossi impatti, considerata loro giovane età.
Questa “pseudo-normalità” proseguì fino all’introduzione delle leggi razziali del 1938, che non ebbe effetti immediati sui loro rapporti di lavoro, quanto piuttosto sulla loro già difficile vita civile.
Arriviamo così a quel giorno infausto, il 16 Ottobre 1943, giorno festivo per gli ebrei, in cui ufficiali e sottufficiali tedeschi, effettuarono un rastrellamento mirato, grazie al censimento degli ebrei svolto anni prima dal governo Mussolini, degli appartenenti alla comunità ebraica romana.
Anche la nostra famiglia, purtroppo, era stata minuziosamente censita, considerando che anche su Anna, sorella di Franco (sposata e trasferita in un casa a Monte Mario), sono stati ritrovati carteggi tra i Commissariati di P.S. Trionfale, Salario, S. Paolo e la Regia Questura di Roma, nonostante fosse una famiglia pressoché ariana.
In ogni caso, a seguito di una spiata di persone sicuramente legate agli ambienti fascisti, alcuni gendarmi tedeschi, si presentarono nella casa di residenza di Franco. Dopo aver verificato che nelle cinque stanze dell’abitazione non c’era traccia del ricercato, si recarono quindi in cucina. Sfortuna volle che insospettiti da alcuni rumori provenienti dall’alto della stanza, dov’era il ripostiglio nel quale erano collocati i due cassoni dell’acqua, trovarono nascosto lo zio Franco. Fu quindi facile trarlo immediatamente in arresto e portarlo via insieme alla domestica, presente in quel momento nella casa, di religione cattolica.
Per anni la sorella Anna non si è data pace cercando con ogni mezzo possibile di avere notizie del suo amato fratello. Purtroppo solo alcuni anni dopo, a seguito del censimento nel database della Shoah, si è potuto apprendere con certezza che lo zio era stato deportato nel campo di sterminio di Auschwitz dove aveva trovato la morte.

I figli di Anna Moscato Fu Paolo, fu Franca Luisa e Sergio Bozzoni

Posizione su Mappa